Brexit, Allasia: “Il Piemonte tra le regioni più penalizzate dal mancato accordo”

16.01.2019

Enrico Allasia

Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo

“Per l’agricoltura italiana il recesso del Regno Unito senza un accordo sarebbe lo scenario peggiore possibile e il Piemonte sarebbe una delle regioni più penalizzate”. Il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasia commenta così il voto del Parlamento britannico che ieri ha respinto l’accordo raggiunto con Bruxelles e già approvato, a dicembre, dal Consiglio europeo. “Allo stato dei fatti – aggiunge il presidente nazionale di Confagricoltura Massimiliano Giansanti – dal 30 marzo prossimo assisteremo a un forte rallentamento nel flusso delle esportazioni agroalimentari destinate al mercato britannico”.

Per l’Italia, il Regno Unito è il quarto mercato di sbocco con vendite annuali nell’ordine di 3,5 miliardi di euro, e il terzo per il settore vitivinicolo, dopo Stati Uniti e Germania. I prodotti a indicazioni geografica e di qualità incidono per il 30% sul totale. Per il Piemonte, l’agroalimentare è il terzo settore per valore di tutto l’export, con un peso di poco inferiore all’11% e il primo settore nelle esportazioni verso il Regno Unito, dove il solo comparto dei vini vale circa 200 milioni di euro.

Va fatto ogni sforzo – aggiunge Allasia – per scongiurare una situazione che la Commissione UE ha definito di grande sconvolgimento per i cittadini e le imprese; ma dobbiamo prepararci a tutti gli esiti possibili”.

Confagricoltura ha già chiesto la costituzione di una task force presso il ministero delle Politiche agricole a supporto delle imprese e nei prossimi giorni il presidente Giansanti sarà a Bruxelles per incontrare il commissario all’agricoltura Phil Hogan e discutere sulle possibili iniziative a sostegno del settore.

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