Siccità, “Le soluzioni ci sarebbero, peccato che non riscuotano molti consensi”

31.07.2017

siccita

Eccetto qualche fenomeno temporalesco anche piuttosto violento, in provincia di Cuneo continua il periodo senza precipitazioni e ritorna al centro dell’attenzione il problema della siccità. “Le soluzioni che potrebbero risolvere i problemi, almeno per l’agricoltura, ci sarebbero – dichiara il direttore di Confagricoltura Cuneo, Roberto Abellonio -, peccato però che non riscuotano molti consensi. Sto parlando di una seria politica di gestione delle risorse idriche, con la realizzazione di nuovi invasi, e un’accelerazione sull’innovazione, che consenta di ricercare e sperimentare nuove coltivazioni dal moderato consumo idrico. In queste settimane invece, gli ‘esperti’ si sbracciano nel fornire ricette, accusando in molti casi gli agricoltori di essere i principali imputati dello spreco idrico”.

“Pensare di recuperare e trattenere da qualche parte l’acqua esistente in natura e di sperimentare biotecnologie in grado di ottenere piante ‘a basso consumo d’acqua’ è ancora considerato da molti un tabù – aggiunge Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo -. Chi si ostina a dire sempre ‘no’, non solo alle biotecnologie e agli invasi peraltro, è contro la ricerca, facendo finta di non accorgersi che la vita è un continuo cambiamento. Senza rinnovamento non può esserci progresso, a nessun livello. Il problema della siccità esiste e qualcuno deve risolverlo, ma va fatto con soluzioni ragionevoli, non invocando continuamente ‘un nuovo modello di sviluppo’, che poi nessuno sa concretamente quale sia”.

Roberto Abellonio, direttore provinciale di Confagricoltura Cuneo

Roberto Abellonio, direttore provinciale di Confagricoltura Cuneo

“A livello locale chiediamo inoltre da tempo un maggior snellimento delle pratiche di gestione della risorsa idrica da rilasciare al settore agricolo per coltivare le diverse produzioni – conclude il direttore Abellonio -; altrimenti continueremo a contare i danni tra il disinteresse generale della politica, tanto poi a pagare il conto ci pensano sempre i soliti, agricoltori in primis”.

 

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