Dati censimento Istat: la metà della superficie agricola è in affitto

13.06.2023

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I dati Istat estrapolati dagli ultimi tre censimenti dell’agricoltura parlano chiaro.

Nel nostro Paese la superficie agricola in affitto o in uso gratuito, nell’arco dell’ultimo ventennio, è cresciuta di oltre il 103%, portandosi a quasi il 50% della Sau totale: in altre parole si tratta di oltre 6 milioni di ettari su 12,5 milioni complessivi.

In sostanza il censimento 2020 fotografa una situazione di parità tra terreni agricoli condotti direttamente e quelli acquisiti in affitto o comodato gratuito.

L’impennata dell’affittanza agricola ha contribuito, insieme al calo del numero di aziende, al progressivo e consistente aumento della maglia poderale nazionale passata dai 5,5 ettari del 2000 agli 11,1 ettari del 2020.

In Piemonte gli affitti e i comodati hanno addirittura superato il 60% della Sau regionale con oltre 560 mila ettari a fronte di poco più di 940 mila ettari complessivi.

Le 51.700 aziende piemontesi hanno una superficie media di 18,2 ettari, molto vicina a quella dell’Unione europea. Lo strumento dell’affitto si conferma quindi come molto duttile nel rendere disponibile la terra alle imprese agricole, contribuendo alla loro competitività, alla valorizzazione del patrimonio fondiario e, più in generale, allo sviluppo dell’agricoltura italiana.

“Questo censimento ha evidenziato un processo di concentrazione dell’imprenditoria agricola – commenta Isabella Moschetti, presidente provinciale della Proprietà Fondiaria -. Rispetto al censimento del 1982, i dati mostrano come in questi anni siano scomparse quasi due aziende agricole su tre, mentre la flessione della SAU è stata più contenuta. Come conseguenza, abbiamo assistito ad una progressiva diminuzione delle piccole aziende, individuali e famigliari e, parallelamente, ad un aumento della dimensione aziendale e di altre forme giuridiche come le società”.

“I dati evidenziano come l’istituto dell’affitto continui a rappresentare il principale strumento che gli agricoltori hanno a disposizione per implementare la superficie aziendale e, quindi, migliorare la propria attività – aggiunge Moschetti -. La proprietà agricola si conferma centrale, tramite il contratto di affitto, per garantire la sicurezza alimentare ed affrontare le grandi sfide della sostenibilità sociale, ambientale ed economica. Tutto questo è il risultato della validità di contratti d’affitto stipulati in deroga alla legge n. 203 del 1982 art. 45 (libertà di contrattazione) e la conseguenza di un rapporto di equilibrio e di fiducia tra la parte proprietaria e quella affittuaria che si è instaurato e consolidato nel tempo”.

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