Regione Piemonte, misure antismog: pesanti gli oneri per l’agricoltura

01.03.2021

Il 26 febbraio la Giunta regionale del Piemonte ha adottato la DGR n. 9-2916 recante “Disposizioni Straordinarie per la Tutela della Qualità dell’Aria”.
Per il settore primario sono previste forti limitazioni, che riassumiamo di seguito.

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Le responsabilità politiche di questa situazione, che si sono accumulate nel corso degli anni, sono enormi. Oggi le misure, purtroppo, non sono rinviabili: il nostro Paese, per troppo tempo, non ha tenuto conto in modo adeguato delle disposizioni dell’Unione europea e ora – se non vogliamo pagare il conto della procedura d’infrazione – non ci sono alternative.

Nel novembre scorso l’Italia è stata condannata dalla Corte di Giustizia europea per il superamento dei limiti di PM10 (ed è in procinto di esserlo anche per l’NOx – ossidi di azoto). La sentenza è stata notificata all’inizio del dicembre scorso.

Per evitare le sanzioni è necessario che il nostro Paese presenti, entro il 5 marzo 2021, un piano urgente comprendente tutte le azioni da attuare per il rientro nei limiti: è questo il motivo per cui la Regione Piemonte ha adottato, insieme alle Regioni Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto, le misure straordinarie per contenere l’inquinamento da polveri sottili nel Bacino Padano.

L’esecuzione del piano verrà monitorata dall’Unione europea che, in caso di inadempienza o di inefficacia dei provvedimenti individuati, comminerà le sanzioni previste dalla sentenza sotto forma di tagli ai fondi POR e PSR.

L’ammontare delle penalità è compreso tra 200 milioni e 2 miliardi di euro.
Una stima verosimile quantifica il taglio intorno agli 800 milioni di euro, divisi al 50% tra POR e PSR. A questo importo potrebbe aggiungersi anche quello per il superamento dei limiti di NOx.

Il Piano antismog del Bacino Padano

La Regione Piemonte, in coordinamento con le altre Regioni del Bacino Padano, ha perciò elaborato un piano che si sviluppa su tre assi:

  • Ambiente: misure per contenere soprattutto l’inquinamento dovuto ad impianti di riscaldamento;
  • Trasporti: misure per contenere le emissioni di NOx dovute al traffico veicolare.
  • Agricoltura: misure per limitare le emissioni di polveri sottili e ammoniaca.

Il piano in sostanza riprende quello attuale, basato sull’accordo della qualità dell’aria del Bacino Padano, rafforzando alcuni ambiti:
estensione territoriale delle misure strutturali e temporanee, che in Piemonte interessano non più 37 ma 947 Comuni per le misure inerenti all’ambiente e all’agricoltura (sono escluse solo le zone di montagna) e 76 Comuni per quelle riguardanti il traffico (tutto l’agglomerato di Torino e le città di pianura e collina con più di 10.000 abitanti);
estensione temporale dal 15 settembre al 15 aprile per l’attuazione delle limitazioni strutturali e temporanee (in precedenza il periodo era compreso tra il 1° ottobre e il 31 marzo);
anticipazione delle misure temporanee da adottare: il nuovo semaforo non scatterà più sulla base dei superamenti misurati ma sulle previsioni di superamento, che saranno calcolate con un sistema modellistico integrato di valutazione e previsione meteo, mentre i giorni di controllo passano da due a tre alla settimana.

Misure previste per i trasporti

Oltre all’estensione territoriale e temporale delle misure e alle limitazioni già previste, dal 1° marzo si aggiungono quelle per veicoli adibiti al trasporto di persone e merci Euro 1 e 2 benzina ed Euro 1 a gpl e metano; per i motocicli e ciclomotori all’Euro 0 si aggiunge l’Euro 1. Inoltre il piano prevede:
– l’attuazione del sistema MoVe-In (piattaforma a adesione volontaria che, attraverso l’installazione di un dispositivo, monitora la percorrenza dei veicoli nei territori soggetti a limitazione);
– ulteriori bandi per la sostituzione dei veicoli inquinanti e dei mezzi del trasporto pubblico locale;
– anticipo delle limitazioni strutturali al 2023 per l’Euro 5 diesel.

Limitazioni per il riscaldamento domestico

Viene fissato il limite a 18 gradi per la temperatura media nelle abitazioni, esercizi commerciali, edifici pubblici ad eccezione delle strutture sanitarie; stop ai generatori di calore alimentati a biomassa legnosa che non siano almeno 5 stelle, in presenza di impianto di riscaldamento alternativo.

Nuove disposizioni per l’agricoltura

Gli interventi prevedono:

- divieto di distribuzione di fertilizzanti, ammendanti e correttivi contenenti azoto (salvo interramento immediato) e divieto di spandimento di letami o materiali assimilabili (salvo interramento immediato);
divieto di abbruciamenti di materiale vegetale e di qualsiasi combustione all’aperto nell’agglomerato di Torino, pianura e collina dal 15 settembre al 15 aprile.

Sono previsti incentivi per interventi mirati all’introduzione di sistemi di allontanamento rapido delle deiezioni dalle strutture di stabulazione degli animali, per la realizzazione di coperture fisse e mobili di stoccaggio degli effluenti zootecnici. per la distribuzione in campo degli effluenti con sistemi in grado di abbattere le emissioni di ammoniaca durante la fase di spandimento.

A tutto questo, infine, si aggiunge il rafforzamento del sistema dei controlli.
Queste nuove disposizioni si affiancano alle azioni già portate avanti dalla Regione Piemonte e, in particolare, a quelle finalizzate a migliorare la governance sui controlli degli impianti termici, a incrementare i controlli sui combustibili a biomassa per il riscaldamento, a quelle dirette all’incentivazione che hanno destinato tra il 2019 e il 2020 oltre 9 milioni di euro per la sostituzione dei veicoli più inquinanti destinati a enti pubblici, imprese e privati. A breve – informa la Regione – si aggiungeranno i contributi per la rottamazione delle stufe a biomassa.

La Regione, aderendo alle richieste avanzate dalla nostra organizzazione, adotterà misure di supporto economico per gli adeguamenti alle nuove misure. In particolare per il nostro settore l’Assessorato all’Agricoltura prevede di potenziare le operazioni 4.1.3 (Investimenti per la riduzione delle emissioni di gas serra e ammoniaca in atmosfera) e 10.1.5 (Tecniche per la riduzione di ammoniaca e di gas serra in atmosfera). Confagricoltura sta seguendo con attenzione l’applicazione dei provvedimenti, tenendo presente che l’adozione di misure restrittive urgenti è indispensabile per evitare l’applicazione delle sanzioni per il superamento dei limiti di PM10. I provvedimenti riguardano tutti i settori produttivi, ma interessano in maniera particolare l’agricoltura, il cui contributo alla produzione di PM10 è ritenuto – dalle autorità ambientali – piuttosto rilevante, dal momento che le emissioni di ammoniaca (precursore delle PM10) del settore primario rappresenterebbero il 95% del totale regionale.

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