Pubblicata la nuova legge sulla montagna, urgono ora i decreti attuativi

Concluso l’iter, con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, della cosiddetta nuova Legge nazionale sulla montagna, è tempo ora di definire i numerosi decreti attuativi, di competenza di svariati ministeri, che consentiranno di destinare agli enti locali, a supporto dei territori montani, 200 milioni di euro previsti dalla dotazione finanziaria. Lo sottolinea Confagricoltura del Piemonte, una delle regioni italiane con la maggior quota della sua estensione in territori montani. Nelle “Disposizioni per il riconoscimento e la promozione delle zone montane”, approvate dal Senato in terza lettura il 10 settembre scorso, sono previste, tra le altre, misure per le attività pastorali e agricole, dalla salvaguardia dei pascoli montani ai crediti d’imposta per gli interventi e le attività diversificate degli agricoltori e dei selvicoltori di montagna.
“Si tratta certamente di un provvedimento necessario e molto atteso – afferma Enrico Allasia presidente di Confagricoltura Piemonte e della Sezione nazionale Risorse boschive di Confagricoltura – tuttavia, riteniamo che sia indispensabile rendere, con i decreti attuativi, l’applicazione di questa legge il più efficace possibile, tenendo sempre ben presente la realtà produttiva di oggi dei nostri territori montani”.
Il provvedimento ha infatti finalità perfettamente condivisibili: valorizzare le specificità delle zone montane al fine di limitarne gli squilibri economici e sociali, favorire il ripopolamento, garantire ai residenti l’effettivo esercizio dei diritti e l’agevole accesso ai servizi pubblici essenziali, promuovere l’agricoltura e la gestione forestale sostenibile, l’industria, il commercio, l’artigianato e il turismo e tutelare e valorizzare il patrimonio culturale montano. Obiettivi che però, secondo Confagricoltura, rischiano di non trovare una piena realizzazione senza l’intervento in fase applicativa di alcune modifiche, tra cui, in primo luogo, l’aumento complessivo della dotazione finanziaria e quello della percentuale di detrazione del credito d’imposta. Occorrono poi procedure più snelle e gestibili per la gestione del Registro dei terreni silenti, che ha il fine di promuovere il recupero produttivo delle proprietà fondiarie abbandonate, e per gli interventi in campo forestale.
In Italia, su un totale di 7.904 Comuni 3.524 sono classificati come totalmente montani, altri 652 come parzialmente montani, per un totale di 4.176.
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