Pac, Mercosur e Green Deal, Confagricoltura in piazza a Bruxelles con gli agricoltori europei contro le politiche miopi dell’Ue

Allasia: l’agricoltura deve tornare al centro delle politiche europee di sviluppo, altrimenti è a rischio la tenuta dell’intero comparto
Si è svolta ieri a Bruxelles, cuore politico dell’Unione europea, una imponente manifestazione di protesta che ha visto riuniti gli agricoltori dei 27 Stati membri, riuniti in 40 sigle di associazioni, per chiedere con una sola voce maggiore attenzione nei confronti del settore agricolo.
“Da tempo – ha affermato in occasione della protesta Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura e del COPA, l’associazione che riunisce le principali organizzazioni professionali agricole europee – affermiamo che l’agricoltura è un settore fondamentale e strategico per l’Unione Europea e come tale va gestito, sia in termini di attribuzione delle risorse economiche, sia, più in generale, come visione. Il cuore della protesta risiede proprio nel paradosso di un’Europa che sembra voler disinvestire proprio nel momento di massima crisi. Mentre le potenze mondiali accelerano, l’UE rischia di restare al palo”.
“Noi oggi garantiamo la sicurezza alimentare, non possiamo aprire il mercato europeo a chiunque voglia arrivare senza avere i nostri standard di produzione, abbiamo investito molto in questo e ora chiediamo reciprocità in tutti gli accordi commerciali – ha ancora sottolineato Giansanti, a proposito degli accordi che l’Ue vuole stringere, a dazio zero o ridotto, con i Paesi del Mercusor (Mercato Comune del Sud), tra cui Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay, in assenza di clausole di salvaguardia che possano mettere i prodotti europei sullo stesso piano di competitività.
Così Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte, che ha partecipato con una folta delegazione del territorio alla giornata di protesta: “Non vogliamo sussidi, ma incentivi in grado di garantire la produzione, la qualità e la sicurezza alimentare, oltre al futuro dei giovani agricoltori. Le richieste del settore si riassumono sostanzialmente in una politica agricola unitaria, con un budget idoneo e non ridotto del 20% come previsto, con meno burocrazia e una visione di crescita. Senza un cambio di passo, andremo incontro a una crisi profonda. Vogliamo essere attori, non spettatori passivi. Se la UE disinveste sull’agricoltura e se l’agricoltura europea oggi non è accompagnata da politiche adeguate ai tempi e alle necessità, tra una decina di anni, a causa della perdita di competitività, non sarà più in grado di reggere il mercato. Oggi il cambiamento climatico, la situazione geopolitica e, più in generale, le sfide che ci attendono, necessitano di politiche forti, autorevoli e ben finanziate, ma soprattutto che tengano unita l’Europa”.
Intanto, a fronte della protesta e venendo incontro alle richieste di Italia e Francia, un primo risultato è stato raggiunto già nella giornata di ieri: il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha rinviato a gennaio la firma dell’accordo Ue – Mercusor.
Sullo stesso argomento









