Il Registro dei crediti di carbonio può diventare strategico per la filiera forestale piemontese

“Il settore forestale e i territori interni dispongono oggi di opportunità uniche che occorre saper cogliere. Diverse, infatti, sono le azioni introdotte recentemente: la strategia forestale, il testo unico forestale, la legge sulla montagna, la possibilità di valorizzare i servizi ecosistemici e l’istituzione del Registro dei crediti di carbonio forestali di cui parleremo durante questo incontro. Questi strumenti possono far sì che la filiera del bosco venga valorizzata, diventando volano dell’economia dei molti territori che da sempre vivono grazie ad essa. Non si parla soltanto delle zone boschive, ma anche di quelle aree interne in cui gli investimenti potrebbero portare, ad esempio, un potenziamento della viabilità e una valorizzazione del paesaggio che renderebbero questi territori ancora più appetibili. Con questo convegno diamo spazio alla sinergia di voci coinvolte nel Registro crediti di carbonio per comprendere a pieno come possano rivelarsi un valore aggiunto per tutta la filiera forestale del territorio. Confagricoltura si dimostra così attenta al comparto e con incontri come quello di oggi vuole informare gli operatori del settore. Gli uffici dell’associazione sono inoltre disponibili a dare delucidazioni e assistenza sul tema anche grazie al contributo degli uffici nazionali che seguono l’evolversi della normativa”. Così Enrico Allasia, presidente FNP Risorse boschive Confagricoltura e presidente Confagricoltura Piemonte e Cuneo, ha introdotto, nella mattinata di giovedì 27 novembre, il convegno “Registro crediti di carbonio. Un’opportunità per la filiera forestale piemontese”, organizzato da Confagricoltura Cuneo, con il sostegno di UniCredit, presso l’Auditorium Varco di Cuneo, davanti ad oltre 200 persone, tra rappresentanti di amministrazioni, imprenditori, studenti e operatori del settore.
Cuore dell’incontro la recente istituzione delle linee guida che porteranno al primo Registro nazionale dei crediti di carbonio, ovvero di certificati che attestano la quantità di CO₂ assorbita grazie a interventi virtuosi sul territorio. Le nuove linee guida stabiliscono i requisiti per l’iscrizione nel Registro e prevedono che tali crediti siano generati da progetti forestali duraturi con benefici aggiuntivi rispetto agli obblighi di legge esistenti, e certificati da enti terzi accreditati. Il Registro pone le basi per un mercato volontario dei crediti conforme al Regolamento UE 2024/3012 sul carbon farming e permetterà di registrare e certificare i progetti di assorbimento di CO2 derivanti da una conduzione forestale sostenibile. La sua gestione è affidata al CREA (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria), la piena operatività è prevista entro il 2026.
Dopo l’intervento di apertura del presidente Allasia, hanno portato un saluto istituzionale Marco Gallo, assessore allo Sviluppo e promozione della montagna della Regione Piemonte, Roberto Colombero, presidente UNCEM Piemonte, il ten. col. Luca Stella, comandante provinciale Carabinieri Forestali, e Andrea Forin, area Manager Corporate UniCredit Cuneo.
A dare il via agli interventi tecnici, Roberta Papili, responsabile Clima ed Energia di Confagricoltura, che ha spiegato come le soluzioni naturali di assorbimento di carbonio siano tra le principali strategie delle pratiche di carbon farming promosse dall’Unione Europea, chiarendo il ruolo strategico attribuito alle foreste. A seguire Alessandra Pesce, direttrice del Centro di Ricerca Politiche e Bioeconomia del CREA, ha spiegato come il Registro nazionale sia uno strumento di policy imprescindibile, approfondendone i requisiti e le procedure d’accesso, elencando i prossimi passi per la sua operatività, e l’implementazione della piattaforma informatica dedicata nell’ambito del SIAN, e le possibili aree economiche e sociali di sviluppo futuro.
Marco Corgnati, funzionario del Settore Forestale della Regione Piemonte, ha spiegato come il Piemonte abbia già da tempo avviato un Registro regionale e si adoperi per valorizzare il mercato volontario dei crediti di carbonio da selvicoltura anche attraverso elementi di premialità nei bandi di finanziamento. Presto il Registro sarà pubblicato sul sito della Regione Piemonte.
Spazio poi a due best practice del territorio cuneese. Per primo quello di Silvateam/Ledoga, l’azienda con sede a San Michele Mondovì, specializzata nell’estrazione di tannini e nella produzione di pellet di castagno che, nel 2023, ha firmato uno dei primi “Accordi di foresta” nazionali, con Confagricoltura Piemonte e Liguria e Uncem. Maurizio Varraud, dirigente del Gruppo ha raccontato del lavoro di coordinamento della filiera, del Piano di sviluppo rurale volto a superare la frammentazione boschiva e del supporto dato alle aziende del settore, ricordando che, nonostante il virtuosismo della filiera del castagno nel monregalese sia certificata, non mancano le criticità come la scarsità di manodopera e di ricambio generazionale.
Infine, Marco Allocco, dottore forestale di SEAcoop, ha raccontato il caso della Valle Stura in cui, nel 2023, dodici Comuni hanno siglato un “Accordo di foresta”, unendo proprietari di foreste e operatori del settore, per gestire in modo collaborativo ed efficiente il patrimonio forestale, conferendo mandato di gestione all’Unione Montana Valle Stura per 14.000 ettari di superficie forestale. Oltre ad aver presentato le diverse certificazioni che qualificano il lavoro già svolto, Allocco ha concluso spiegando come l’acquisizione di crediti di carbonio per un’azienda possa generare impatti positivi a vantaggio proprio e del territorio su cui investe.
Scarica qui le slide proiettate durante il convegno:
- Roberta Papili – Il carbon farming nelle politiche climatiche dell’UE
- Marco Corgnati – L’operatività del Registro nazionale dei crediti di carbonio per lo sviluppo del mercato volontario dei servizi ecosistemici forestali
- Marco Allocco – Servizi Ecosistemici e Certificazioni Forestali: i boschi della Valle Stura generano valore
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