Biodiversità, la chiave dello sviluppo agricolo del Roero

Quando il segreto di un’azienda agricola è da generazioni la biodiversità, le sfide attuali e future si affrontano con uno spirito determinato e resiliente, sapendo che ciò che conta davvero è salvaguardare il patrimonio di conoscenze e prodotti di cui si ha cura. È quanto ogni giorno è impegnata a fare l’azienda Dacomo di Pocapaglia, nel cuore del Roero. In oltre venti ettari di coltivazione nei dintorni di strada San Giacomo il mantra dell’impresa familiare, ora condotta dal giovane Edoardo, è da sempre preservare il valore di quanto la natura e il territorio sono in grado di offrire, attraverso investimenti mirati e funzionali.
“Attualmente produciamo nocciole, uva da vino, mele, pere e zucche – spiega l’imprenditore agricolo 25enne –, ma negli anni sono stati costanti i cambiamenti: a partire dall’abbandono dello storico allevamento di bovini di razza Piemontese e dalla conversione dei terreni da seminativi ad ortaggi. Il tutto per volgere lo sguardo verso colture e lavorazioni per noi più congeniali e a cui abbiamo affiancato interventi aziendali importanti”.
Risale al 2017, infatti, (anno di entrata in azienda di Edoardo) la realizzazione di un macchinario in grado di lavare e confezionare in base al calibro, dal più grande al più piccolo, le mele pronte per essere vendute a grossisti ma anche alla Grande Distribuzione in sacchetti a marchio “mele del Roero”. “Poter dire che sono le nostre è un orgoglio – continua Edoardo –”.
“Le varietà da noi coltivate sono principalmente le Golden delicious, Gala e Fuji in circa 3 ettari e mezzo che comprendono anche le pere, altri 6 ettari e mezzo sono poi occupati da vigneti di Barbera, Nebbiolo, Favorita, Chardonnay e Arneis, le cui uve finiscono ad una nota cantina di Treiso, mentre 4 ettari e mezzo sono a noccioleto e il resto è per le zucche”.

Un laboratorio per lavorare le zucche
Proprio quest’ultimo prodotto ha innescato l’investimento più recente, ossia un laboratorio per la sua lavorazione. In azienda sono presenti la Delica, la Butternut e la Lunga di Napoli, varietà tutte molto richieste dal mercato, motivo per cui la famiglia Dacomo ha deciso di assecondare la necessità di migliori attrezzature. “Lavoriamo le zucche in un laboratorio dedicato, dove vengono pelate, pulite e divise a pezzi che mettiamo sottovuoto e vendiamo subito o stocchiamo per pochissimi giorni in cella frigo – dice l’imprenditore –. Lo sforzo più grande è proprio la necessità di lavorare tanto prodotto in poco tempo per non interrompere la catena del freddo”.
Tempi delle raccolte
I tempi delle operazioni, in particolare delle raccolte, sono il tasto più delicato per l’azienda che in pochi mesi, da metà agosto a metà ottobre, è chiamata ad un grande sforzo organizzativo con molte colture che si accavallano o si distanziano di appena pochi giorni. “Ovviamente dipende dalle annate, ma riusciamo a gestire le diverse raccolte, spesso contemporanee, anche grazie a tre ragazzi stranieri a cui diamo ospitalità tutto l’anno in una struttura recuperata ‘ad hoc’ per loro e adiacente la sede aziendale – spiega Edoardo –. Gli effetti del cambiamento climatico, poi, incidono sulle operazioni e si fanno sentire anche qui nel Roero, dove abbiamo avuto negli anni scorsi non pochi problemi a causa del prolungato periodo di siccità che ha penalizzato soprattutto i noccioleti situati in terreni abbastanza sabbiosi”.
Altro problema, infine, sono le immancabili incursioni della fauna selvatica che, se paiono in calo per quanto concerne i danni provocati dai cinghiali, non altrettanto si può dire per quelli lasciati dal passaggio dei caprioli nei vigneti o nei frutteti o dalla presenza delle nutrie che rovinano le zucche.
Ma in questo quadro di continuo sviluppo e incedere delle lavorazioni, quale futuro è possibile immaginare per l’azienda Dacomo? “Non vogliamo tanto crescere nei numeri – confida Edoardo Dacomo – ma desideriamo finalizzare meglio le lavorazioni per accrescere il valore della produzione e continuare a garantire occupazione ai nostri dipendenti, che per noi rappresentano una ricchezza”. Un messaggio in linea con la strategia aziendale che fa della biodiversità il valore aggiunto, in tutto e per tutto.
Di Paolo Ragazzo - "L'agricoltore Cuneese" numero 02/2025
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