‘Modello 4’ informatizzato, Confagri: “Così non va, serve un periodo di rodaggio”

01.09.2017

Allevamento piemontese

Dal 2 settembre entra in vigore la nuova procedura informatizzata per la gestione del “Modello 4”, il documento che certifica i movimenti dei capi allevati ed è necessario per il loro trasporto. La novità interesserà anche migliaia di allevatori della provincia di Cuneo, gravandoli così di un ulteriore fardello burocratico. Il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti ha scritto al Ministero della Salute formulando alcune specifiche richieste a partire da un adeguato periodo di rodaggio, esenzioni e agevolazioni per alcune tipologie di imprese, sino alla più ampia richiesta di riduzione del carico burocratico della procedura che va senz’altro migliorata rendendo più semplici e gestibili alcuni passaggi.

Confagricoltura ha richiesto anche di prevedere quanto prima un incontro per affrontare le problematiche applicative sinora emerse e che ancora complicano l’entrata a regime del nuovo sistema. Anche in vista di questo incontro è opportuno conoscere nel dettaglio le difficoltà e le anomalie che gli allevatori stanno incontrando nell’applicazione delle nuove procedure informatiche. Confagricoltura ha fatto rilevare al Ministero che si potrebbero verificare serie problematiche nella commercializzazione del bestiame soprattutto ‘da vita’, per la prevista procedura di autorizzazione della movimentazione, come comunicato dal Dicastero nella nota n. 18559 del 4 agosto scorso.

“Le procedure – evidenzia Confagricoltura – appaiono ancora lunghe e onerose e necessitano di un’ulteriore implementazione per permettere il dialogo tra i sistemi informatizzati aziendali (registri informatizzati dei farmaci, data base delle analisi effettuate, sistemi di compilazione aziendale dei modelli 4, ecc.) e la BDN, nonché l’avvio del nuovo sistema di compilazione tramite la App, come annunciato nella suddetta nota ministeriale. Emerge infine – annota Confagricoltura – una chiara inadeguatezza di talune unità produttive che, per la struttura stessa dell’allevamento (magari di piccole dimensioni, transumante e non dotato di idonee apparecchiature informatiche), non sono in grado di far fronte ai nuovi impegni per cui si deve prevedere da subito un adeguato supporto delle strutture sanitarie per adempiere all’obbligo a breve previsto”.

Confagricoltura ha chiesto al Ministero di: introdurre un adeguato periodo di rodaggio del nuovo sistema durante il quale dovrebbe convivere il sistema tradizionale con quello informatizzato; immaginare un adeguato sostegno da parte delle ASL o momentaneamente esentare dalla applicazione della nuova procedura informatizzata gli allevamenti con meno di un certo numero di Unità bestiame adulto o soggetti a transumanza; migliorare alcuni passaggi della procedura che vanno resi più semplici e gestibili nonché prevedere da subito il dialogo tra i sistemi informatizzati aziendali e la BDN; ridurre ancora il carico burocratico della procedura alleggerendo alcuni adempimenti.

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