Revello: il Covid non ferma l’innovazione negli allevamenti avicoli, una struttura 4.0

28.11.2020

A Revello Andrea Frandino e la sua Famiglia hanno da poco inaugurato una struttura 4.0 altamente tecnologica per polli da carne

Articolo pubblicato su L’Agricoltore Cuneese n. 08/2020 – di Paolo Ragazzo

La difficile situazione economi­ca innescata dalla pandemia di Covid-19 non risparmia nessuno. Abbiamo visto nelle precedenti pagine come anche il settore agricolo, seppur in misura minore rispetto ad altri settori, stia risentendo delle drastiche misure imposte per affrontare il momento. Fa dunque un certo effetto imbat­tersi in una famiglia di allevatori che, nonostante tutto e più forti di tutto, hanno deciso di investire nel lavoro che fanno, migliorando non solo le condizioni produttive della loro attività, ma soprattutto quelle degli animali. Siamo a Revello, dove Andrea Frandino, insieme al papà Ugo e alla mamma Silvia, ha inaugurato poche settimane fa il nuovo alleva­mento di polli da carne. Una strut­tura altamente automatizzata per il rispetto costante, in ogni fase, dei parametri stabiliti dal benessere animale.

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Prima di entrare nel capannone, una “sala comandi” fa capire di essere al cospetto di una struttura dove nulla è lasciato al caso: “Da questo quadro di comando – ci in­dica il giovane Andrea – riusciamo a impostare e ad avere sempre sotto controllo, in tempo reale, tutti gli indicatori per un buon funzionamento dell’allevamento: temperatura, tasso di umidità, livello di ammoniaca, anidride carbonica. Se i parametri raggiun­gono livelli non previsti, si attivano automaticamente 14 ventilatori per il ricircolo dell’aria che riportano le condizioni necessarie per un buon allevamento e mantengono, di fatto, l’ambiente interno sempre in uno stato ottimale, sia in estate che in inverno, e a seconda dell’età degli animali.

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Sei generatori di aria calda, nei primi giorni di vita dei pulcini, portano la temperatura interna oltre i 30 gradi, come quelli presenti sotto la chioccia durante la covata. Anche l’illuminazione dell’allevamento è fondamentale per il benessere dei polli ed avviene con un sistema di led in grado di simulare effetti alba e tramonto. Il tutto è poi monitorato da un sistema di telecamere collegate ai nostri smartphone”.

Sono 36mila i polli allevati in que­sta struttura 4.0. “La nostra azien­da è nata un passo alla volta da quando nel 2002 io e mia moglie abbiamo deciso di cambiare lavoro, io autista e lei impiegata, per dedi­carci all’agricoltura, storica attività di famiglia essendo impegnati da sempre nel comparto della frutta e della zootecnia bovina – raccon­ta Ugo Frandino -. Abbiamo dismesso la stalla con i vitelli e l’abbiamo adattata ad allevamento avicolo. Poi sono seguite nel 2004, nel 2007 e nel 2010 le altre strut­ture. Fino al recente investimento di questi mesi”.

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Dopo il lockdown l’inizio dei lavori del nuovo capannone

A infondere il coraggio di compiere l’ultimo passo è stata la permanen­za del figlio Andrea in azienda, una volta terminati gli studi in Agraria. “La sua passione per questo me­stiere ci ha convinti ad aggiungere questo importante e nuovo tassello all’azienda – spiega Silvia -. Pur essendo il progetto di fine 2019, la realizzazione della struttura è cominciata subito dopo il lockdown primaverile, a fine maggio, e a set­tembre era tutto pronto per acco­gliere i primi capi”. Un intervento concretizzatosi in tempi record e reso possibile anche grazie alla consulenza dei tecnici di Confagri­coltura Cuneo.

I pulcini arrivano in azienda ap­pena nati e vengono allevati, maschi e femmine, in due sezioni distinte della struttura; i primi fino a raggiungere il peso di 3,5 kg, le seconde invece vengono inviate al macello al peso compreso tra 1,5 a 2,5 kg, questo per la diversa desti­nazione di consumo finale. Ma un migliore allevamento influ­isce davvero sul benessere e sulla produttività dell’animale? “Sì, abbiamo notato che i polli crescono meglio grazie a condi­zioni per loro ottimali – dice Silvia -. Li alimentiamo con una formula tutta vegetale e sotto la costante supervisione degli operatori della Ora Agricola di Cherasco a cui li conferiamo”.

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In ultimo Ugo Frandino ci tiene a fare una precisazione: “Circolano troppo spesso accuse sull’operato di noi allevatori che veniamo tac­ciati di operare senza il rispetto delle norme sul benessere animale, ma sono insinuazioni che gettano discredito sull’intera categoria impegnata a lavorare prestando sempre la massima attenzione per la salute degli animali, nostra fonte di reddito, e dei consumatori. Per potersi esprimere al meglio i polli vanno tenuti nella miglior con­dizione possibile. Occorre quindi smontare tutti quei messaggi scor­retti”. Un modo ci sarebbe… farsi una semplice visita guidata nell’a­zienda Frandino, dove grazie alla competenza degli allevatori e con l’importante apporto tecnologico gli animali sono allevati con tutta la cura possibile.


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