Il Bonus Piemonte non sta arrivando agli agriturismi: la storia di un paradosso all’italiana

29.05.2020

Alla base dell’anomalia che sta impedendo a centinaia di aziende di accedere al contributo c’è il codice ATECO prevalente che contraddistingue questa tipologia di attività

agriturismo

Il presidente di Confagricoltura Cuneo e Piemonte, Enrico Allasia, ha scritto alla Regione per segnalare alcune criticità legate alla concessione del Bonus Piemonte alle attività agrituristiche. In base alle istruzioni operative e alle Faq comunicate dalla Regione Piemonte, infatti, sarebbero esclusi dal beneficio del sostegno gli agriturismi poiché il loro codice Ateco (56.10.12), pur essendo ricompreso tra quelli oggetto del contributo, non è un codice prevalente o primario come invece richiesto per poter accedere al bonus di 2.500 euro a fondo perduto.

Ciò dipende dal fatto che quella agrituristica è un’attività connessa a quella agricola che deve rimanere prevalente, come stabilito dalle “Nuove disposizioni in materia di agriturismo”. Quindi il codice Ateco della ristorazione agrituristica, come d’altronde anche quello del pernottamento agrituristico (55.20.52), non potrà mai essere prevalente o primario. Infatti, gli uffici dell’organizzazione agricola hanno appurato che circa 800 aziende agrituristiche piemontesi non riceveranno le Pec per poter richiedere il bonus.

“Stante questa situazione – dichiara Enrico Allasia – chiediamo di individuare una soluzione in grado di eliminare questa anomalia che penalizza ingiustamente il settore agrituristico già fortemente colpito dalla crisi generata dal Covid-19. Al fine di superare il problema del codice, si potrebbe desumere la tipologia di attività agrituristica dagli specifici dati, aggiornati e precisi, contenuti nell’applicativo Relazione sulle attività agricole e agrituristiche presente su Siap (Sistema Informativo Agricolo Piemontese), banca dati certificata della Regione Piemonte”.

ll Bonus Piemonte è il contributo a fondo perduto pari a 131 milioni di euro predisposto dalla Regione per sostenere le imprese colpite dal lockdown per l’emergenza Coronavirus ed è uno dei pilastri di Riparti Piemonte, il Piano da oltre 800 milioni di euro a sostegno della ripartenza nella Fase 2.

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